
La Chiesa
- Giunti sulla piazza di San Damiano si presenta a noi un corpo di fabbricati asimmetrici uniti da un semplice portico.
- Si entra nella chiesina poco illuminata e annerita dai fumi delle lampade ad olio.
- Sull'arco che prelude l'altare vi è una copia del crocifisso che ordinò a Francesco di riparare la sua casa.
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L'originale è conservato nella Basilica di Santa Chiara.
Il Chiostro
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- Storia della Chiesa
- Era in abbandono, quando il Poverello, all'inizio del suo ciclo di mutamento spirituale, vi entrò.
- Alla vista della Chiesa posta nel dolce declivio della collina assisana, volle entrarvi e pregare. Davanti al crocifisso inizia la sua preghiera verso il Signore.
- Dalla bocca del Cristo scaturiscono queste parole: "Francesco, và e ripara la mia casa che cade in rovina".
- Il giovane tornò a casa, prese dalla bottega di Pietro di Bernardone quante piu stoffe potè e si recò a Foligno.
- Con il ricavato tornò a San Damiano, ma il sacerdote che custodiva la chiesetta avendolo riconosciuto e temendo le ire del padre rifiutò il denaro.
- Fu cosl che Francesco gettò via le monete dalla finestrella che ancora si vede appena l'ingresso della chiesina.
- Fu quello l'episodio che per S. Damiano è principalmente legato al francescanesimo.
- Per il resto il Santo tornò più volte alla chiesina.
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Ma le sue apparizioni erano per lo più legate alle visite che effettuava a Chiara di Assisi.
- San Damiano fu legata soprattutto a qust'ultima figura.
- Ella vi dimorò dal 1211 al 1253.
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San Francesco vi sosterà più a lungo nel 1225 quando stanco e malato compose il Cantico delle Creature.
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La salma del Poverello fu fatta sostare qui il 4 ottobre 1226, all'indomani della morte avvenuta in Porziuncola, durante il viaggio di trasferimento nella chiesa di San Giorgio.
- Il 4 ottobre Chiara e le Sorelle gli indirizzarono l'ultimo saluto.
- La vita di Chiara in San Damiano fu contrassegnata dalla preghiera e dalla contemplazione oltre che da alcuni miracoli, come la moltiplicazione del pane e dell'olio, alcune miracolose guarigioni, il segno della croce sul pane davanti al Papa.
- Ben più consistenti sono le gesta della Santa che per ben due volte, nel 1240 e l'anno successivo, allontanò prodigiosamente le truppe saracene e tartare che al soldo di Federico II erano penetrate sin dentro il Monastero con l'intenzione poi di mettere a ferro e fuoco la città di Assisi.
- Il secondo prodigio si riallaccia ai suoi ultimi giorni quando, non potendo prendere parte perchè inferma ad una importante officiatura nella Basilica di San Francesco, riuscì a seguire tutte le sequenze rimanendo ferma nel suo giaciglio.
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Per questo è stata proclamata, di recente, Patrona della televisione.
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