La nascita della Pro-Loco

 

La storia e le tradizioni di un paese che ha fatto parte della nostra vita ci appartengono direttamente, essendo tessere di quel mosaico che è la nostra storia, individuale e comunitaria; e ciò quanto più servono a farei ricordare volti e paesaggi amati, legati all'infanzia e alla giovinezza, Sfogliando le pagine di questo libro, guardandone le immagini e leggendo le notizie che vi sono raccolte, ci tornano alla memoria episodi indimenticabili, personaggi reali, fra menti di esperienza da rivisitare con nostalgia. E' ciò che desidero fare rapida ente in questa breve presentazione che vuole essere anche la testimonianza affettuosa di chi si sente da oltre 25 anni "volperinese" di adozione, per il legame profondo di avervi esercitato con giovanile entusiasmo il suo primo ministero sacerdotale, contraendo forti e ricambiati vincoli di amicizia. Sono stato Parroco di Volperino soprattutto dalla Pasqua 1971 al 19 Marzo 1976 ed è dal diario di, quel periodo che ricavo qualche ricordo comune che può essere utile anche al cammino che prosegue.

In passato la festa religiosa più importante era quella di Maggio con cui si concludevano le "quarantore" con una solenne processione, ma lo spopolamento del paese l'aveva ridotta a ben poco. La festa di San Mauro era solo una pausa nel periodo della trebbiatura e consisteva nella Messa solenne ed in un pranzo con l'invito esteso a parenti ed amici, Il ricordo di San Mauro e della Reliquia era oramai interamente perduto quando nel 1972 si chiese al Capitolo della Cattedrale di Foligno il permesso per poter riportare in paese, in occasione della festa estiva, l'antico busto di rame dorato per poter ricordare con una processione notturna l'antica origine della Parrocchia legata per secoli all'Abbazia di Santa Croce di Sassovivo. La sera del. 17 agosto 1972, dopo tanti secoli, la Sacra Reliquia tornò a Volperino accompagnata da Mons. Angelo Lanna, Tutto avvenne con grande semplicità ma con una singola partecipazione di entusiasmo di fede. Il giorno seguente venne il Vescovo Mons. Siro Silvestri che conferi la Cresima a Patrizia Simonetti, Elena Nardoni e Piero Silvestri. Sílvana Loreti fece la prima comunione. "Nel pomeriggio comincia a piovere ma in un intervallo si svolgono l'albero della cuccagna, la rottura delle pigne ed una caccia al tesoro collettiva. Parte la luce e bisogna rimandare al giorno seguente la proiezione del film "Tutti insieme appassionatamente"". Chi avrebbe potuto pensare allora che quella prima festa, all'insegna dell'amicizia e della semplicità, avrebbe avuto sviluppi cosi duraturi nel tempo?

Nel diario dell'anno seguente trovo scritto: "Nel pomeriggio facciamo dei giochi campestri che riescono molto bene. La serata si conclude con un torneo di briscola nella casa parrocchiale e in una festa da ballo nel fienile. Sandra viene eletta "miss simpatia". Si parla di costituire la Pro Loco. Faccio fare uno schedario delle famiglie che vengono in villeggiatura a Volperino".

L'edificio della Chiesa era fatiscente ed aveva urgente bisogno almeno del rifacimento del tetto. A riguardo è simpatico l'episodio avvenuto il 5 maggio 1974: "Durante la Messa solenne cantata, a metà Vangelo, sentiamo un grande rumore con il crollo di un pezzo di soffitto a destra dell'Altare. Poi ci si accorge che ne è stata causa una faina salita a caccia dei topi, Dopo la paura viene l'inseguimento per la chiesa dell'animale finché non do ordine di aprire la porta e farlo uscire, Sospendiamo la Messa per un quarto d'ora. Il commento di Armando stato: "Don Antò , domenica prossima vengo a messa co'lu schíòppu!"",

I ricordi si fermano necessariamente qui limitandosi alla festa di S. Mauro, al restauro del tetto della chiesa nel 1985, e alla costituzione della "Pro Volperino" nello stesso anno. Tutte risposte ad una realtà parrocchiale e sociale mutata profondamente per la presenza "estiva" e spesso "domenicale" di tanti vecchi e nuovi amici, inizio di vita nuova per un paese che sembrava destinato quasi ad essere cancellato. La memoria commossa si perderebbe volentieri nel ricordo di tante persone che ora riposano nel nostro Cimitero che quasi si nasconde nel verde del bosco.

Concludo con l'augurio che anche la nuova "comunità estiva" possa salvaguardare quei valori di semplicità, di ospitalità e di autenticità paesana che abbiamo tutti apprezzato e dei quali in città sentiamo nostalgia.

+ Antonio Buoncristiani, Vescovo

 

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