Il Folklore
|
||
|
I costumi |
|
|
Le usanze |
|
|
|
|
LE SATIRE
Satira popolare scritta in occasione della sparizione dei lampadari della chiesa di Volperino anno |
Del 1972 |
|
Satira scritta dai Volperinesi di Castello verso quelli di Montero' |
Del 1970 |
|
Satira Volperinese scritta da Venanzi Abramo sulle donne di Volperino che essendo state invitate andarono ad un festino presso il paese chiamato Forcatura
|
Del 1950 |
|
Gennaro delle Casette stava presso l'uscio, passo' uno della Forcatura sul somaro e tra i due inizio' una discussione.
|
del 1945 |
|
Satira scritta dai Volperinesi del Tribbio riguardante un episodio successo durante la costruzione di una forma
|
Del1968 |
|
Satira Volperinese scritta da Venanzi Abramo sulla controversia con Popola riguardo le macchie (chiamate anche chiavi o scale)
|
Del 1950 |
|
Satira scritta da Venanzi Abramo sulla controversia questione sorta tra le comunita' agrarie di Volperino e Popola/Fraia iniziata nel 1945 e che fu chiusa in accomodamento nel 1983
|
Del 1950 |
|
Canto di un lavoratore Volperinese
|
Del 1965 |
|
Canto a sfondo politico scritta dai volperinesi in occasione delle votazioni per la monarchia o la Repubblica
|
Del |
|
Canto popolare sull'esagerato amore che un volperinese aveva per il suo somaro
|
Del 1940 |
______________________________________________________________________
Satira popolare scritta in occasione della sparizione dei lampadari della chiesa di Volperino anno 1972
1
se la guardiamo ora dall'interno
la vedi poverina e abbandonata
molto freddosa nei mesi d'inverno
c'è anche la porta che' tutta scassata
2
Non ci sta' più il calore delle luci
quelle che stavano in lampadari
dichiarati dal prete inefficienti
molto ingombranti e di vetri tarlati
3
Speriamo che la cosa si risolva
con il ritorno degli oggetti sacri
rimetti i lampadari al loro posto
dimentichiamo questi giorni amari
___Menu_______________________________________________________________
Satira scritta dai Volperinesi di Castello verso quelli di Montero'
1
Arritornate su Ferruccio e Dino
ariportate su anche i parenti
a Montero' ci mettiamo in confino
e viveremo da soli piu' contenti
2
Poi se qualcuno ci verra' vicino
li tratteremo come conoscenti
stare lontano da Montero' a noi ci conviene
dicendo Montero' non ci appartiene
3
Se avessi la forza di Sansone
il Castello mi vorrei incollare
lo porterei nell'antiche regioni
pe' no sta' piu' vicino a Monterone
___Menu_______________________________________________________________
Satira Volperinese scritta da Venanzi Abramo sulle donne di Volperino che essendo state invitate andarono ad un festino presso il paese chiamato Forcatura
|
fu messa in un cantone poverina
___Menu_______________________________________________________________
Gennaro delle Casette stava presso l'uscio, passo' uno della Forcatura sul somaro e tra i due inizio' una discussione:
1
Ecco Gennaro che sta' su la porta
s'e' fattu na magnata de ricotta
la magno la ricotta e bevo il siero
pe mantenemme il corpo piu' leggero
2
Attente che nun te fa' pia' la cacarella
che te le fa' caca' l'occhi e le budella
la cacarella non me la fa' pia'
perche' ciammollo e cellontigno el pane
3
Fareste meglio anna in seportura
che anna a cavallo su sta' cavarcatura
la cavarcatura e' bella e stante
basta che nun se stracineno le zampe
4
E la Madonna te la pozza intenne
per tracina non le potessi stenne
___Menu_______________________________________________________________
Satira scritta dai Volperinesi del Tribbio riguardante un episodio successo durante la costruzione di una forma
1
E' ritornata a nasce la sorgente
dell'antica fontana di Casale
tanto desiderata dalla gente
per le sue acque limpide e speciali
2
carissima fontana fa attenzione
non e' tutto il paese a te implicato
ma solamente per quelle persone
ch'anno per tanto tempo lavorato
___Menu_______________________________________________________________
Satira Volperinese scritta da Venanzi Abramo sulla controversia con Popola riguardo le macchie (chiamate anche chiavi o scale)
1 Popola e Fraia cianno un gran difetto portano l'unghie lunghe come un gatto poi ce l'hanno quel vizio maledetto graffia la robba altrui e gli par ben fatto
2 Ma Volperino se ne' accorto sapete per fermarli cosa ha fatto tutti uniti e gridano che bisogna sulli confini di scortargli l'ogna
3 Ma nessuna di questi si vergogna d'essere apposto nel vecchio confino perche' piu' avanti cio' lassato l'ogna sempre stato e sempre sara' di Volperino
4 Il presidente e' matto oppure sogna vo' tira' tutta l' acqua al suo mulino cerca quello che cerca tutto l'anno quello che voli tutti tutti l'anno
5 Questo vizio sta gente gia' ce l'hanno ora l'avremo vista l'esperienza la robba d'altri a lor ieri piace tanto la vorrebbero aver di prepotenza
6 E' sfortunato chi gli stara' accanto di quello ch'essi avran puo' restar senza io ve l'avverto da fedel amico averli accanto e' il piu' brutto castigo
7 Pur quest'avvertimento ore gli dico di ripensare nel tempo passato c'era la fratellanza ognuno amico verso i confini non cia' mai guardato |
8 Ora questo fra noi sara' finito per tutto quel che avete combinato appena sara' finita questa giostra non ascappate dalla robba nostra
9 Tanto pe' racconta' la storia nostra un giorno ce l'ebbi la na disccussione propio n'mezzo la strada ancora nostra c'era Guerrino e ci fu Natalone
10 Ed io sentito l'oppinione vostra ve la volevo fa' comprenne la ragione ti ricorderai caro Guerrino c'apparmo a parmo t'ensegno el confine
11 Ripensandoco sopra un pochettino questo confino sapevate tutti si trattava levarla a Volperino con le forme del cacio e li prociutti
12 Bella figura cia' fatta per far del male siete uniti tutti raggiunta e' stata l'amministrazione poi tutta quanta la popolazione
13 e per questo so' dirti sor Guerrino per far del male sete uniti tutti e per questo so' dirti sor Guerrino per far del male sete uniti tutti |
___Menu_______________________________________________________________
Satira scritta da Venanzi Abramo sulla controversia questione sorta tra le comunita' agrarie di Volperino e Popola/Fraia iniziata nel 1945 e che fu chiusa in accomodamento nel 1983
1 Si parte Antonio col suo valigione con l'auto che prosegue Volperino e le disturba tutte le persone con quel profumo di quel pecorino 2 Quanto e' carico per l'occasione e' accompagnato pure da Guerrino vanno ragionanno pe' la strada le macchie de Volperino ce le paga 3 Quanno sta' questione e' terminata ce potremo allarga da questa parte saranno tutte pe' noi queste contrade contente saranno le pecore e le vacche 4 Nel pozzo si fara' la beverata pascoleremo il pozzo ad ogni costo su l'area fino il mese di agosto all'ombra ce ne andremo dentro il bosco 5 Dovranno cedere ad ogni costo dove che arrivera' questo bottino quanno l'aprimo il valigione nostro la ragione non danno a Volperino 6 Colo' ce l'avremo sempre a costo che ci difendera' vicino e lontano tutta con noi e' la legge forestale si vede che il formaggio nun fa male 7 Volperino nun po' fa' uguale annullate saranno le sue ragioni confini e documenti poco vale la legge e' chiusa dentro il valigione 8 Se le autorita' sono impegnate potremo dirla vinta la questione potremmo festeggiar liberamente la vittoria ottenuta e il presidente 9 Pe' noi de Volperino la speranza e' niente soltanto perche' e' nostra di natura contro dell'invasore certamente non ce la messa mai tanta paura 10 Molte sono state le impegnate gente che ci faceva ridere addirittura Popola e Fraia si riempono la panza con la promessa della comunanza 11 Ma l'hanno persa ogni speranza il presidente sta' malato a letto e la sua malattia si sopravanza perche' poco ha potuto poveretto 12 Fatti coraggio che c'e' una speranza dove hanno seminato a tuo dispetto ma per far pascolar la pecorella noi ti ci metterem la lupinella 13 La nostra vendetta sara' quella di compatirvi e darvi il perdono perche' la fratellanza e' sempre bella per difendere la pace al mondo sono 14 La vita passa come una girella e la pace nel monno e' il meglio dono scrivere le memorie nelle mura ch' avete fatto na' brutta figura 15 La Popola si batte con premura convinta dell'anno preparato di far brutta ficura non si cura piu' che quel bosco venisse acquistato 16 La grande spesa non gli importa niente purche' il presidente sia aiutato guardano il confine co' molto affetto quello che Luna e il presidente ha fatto 17 Il guardiano si parte di scatto e viene a casa nostra pe' fa' lu padrone neanche se fosse veramente matto deciso di metter qualche confusione 18 Ma Volperino lo ha fatto un patto di sopportare le cattive azioni dice la vostra misera sapienza che siamo contro di voi e la prepotenza 19 Nessuno di Popola non penza di che successe nel tempo passato la causa del marchese e la sentenza perche' resto' del tutto condannato 20 Lui domannava con la sua presenza e fu difesa dal meglio avvocato rimase male il povero marchese perse la causa e si pago' le spese 21 Cupigliolo le prende le difese alla lotta ci vuol partecipare non si ricorda che figura fece non gli basta la sosta che ha pigliato 22 La pace e' bella in questo mondo invece ci avete sempre perseguitato viviamo in pace che poco ci costa lassate star la comunanza nostra
|
___Menu_______________________________________________________________
Canto di un lavoratore Volperinese
Fiore di sale
fatevelo stimare il vostro cuore
fatevelo stimare il vostro cuore
ch'io ve lo paghero' quello che vale
ch'io ve lo paghero' quello che vale
Se il padrone non me lo da' il vino
domani fo' fuma' n'antro camino
domani fo' fuma' n'antro camino
Se lo padrone non me da' lo cacio
le gregne ie le lego tutte a bucio
le gregne ie le lego tutte a bucio
___Menu_______________________________________________________________
Canto a sfondo politico scritta dai volperinesi in occasione delle votazioni per la monarchia o la Repubblica
1
Noi comunisti e noi repubblicani
la vogliam abolir la monarchia
e' tanto che s'aspetta il domani
pe'pote' migliora' npo' la via
2
A Roma so' partiti co' l'aereoplani
col direttore dell'inigueria
il Papa si difende come un pazzo
grande maledizione a noi ci invia
3
Iddio lo sa che non le meritiamo
e non le fa' usci dal Vaticano
___Menu_______________________________________________________________
Canto popolare sull'esagerato amore che un volperinese aveva per il suo somaro
Avia uno sciccariddu
era na' cosa fina
se la facia ragghianno
la sera e la matina
Lu ragghiu che facia
paria nu tenore
ciuccio bello de chistu core
com'io te posso scurda'
Quanno me morta moiema
non ebbi dispiacere
senza suspiri e lacrime
la ghii a sutterra'
mo' che me mortu u ciuccio
piagno con granne dolor
ciuccio bello de chistu core
comme te posso scurda'