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Storia di Sellano

Capoluogo del comune, m. 640 s.l.m., 310 abitanti nel 1971.
Il castello sorse nel sec. XII, in posizione dominante e in corrispondenza delle principali vie di comunicazione che, attraverso la valle del Vigi, collegavano la Valnerina con Foligno e Camerino da una parte e Spoleto con la via della Spina, dall’altra.
In Federico 1241 II cedette il castello a Spoleto e nel 1281, la cita’, impegnata a consolidare il dominio sui castelli della Valnerina che rivendicava l’autonomia, ottenne da Sellano la sottomissione definitiva.
Nel corso del sec, XIV Sellano e gli altri maggiori castelli confinanti alternarono domande d’autonomia a obblighi di soggezione nei confronti di Spoleto, approfittando dei conflitti tra le parti ghibellina e guelfa, e partecipando direttamente alle vicende politiche e ai conflitti che agitarono la vita del territorio Spoletino.
Nel 1374 fu redatto lo statuto che, pervenuto in copia, consta di cinque libri: i De regimine, II De criminalibus causis, III De civilibus causis, IV Liber extraordinariis, V De damnis datis.
Il sec. XV vide l’evidenziarsi di una serie di vertenze per la determinazione dei confini del territorio di Sellano, in particolare con le comminuta’ di Monteranno, per il possesso di Acquapremula, e di Verchiano per il posseso di Montelugo. Le liti di confine proseguirono anche durante il secolo succesivo e si estesero a Cammoro, per la zona di Collelungo, e a Postigano.
Dopo i terremoti dell’inizio del secoloXVIII, la popolazione subi’ una riduzione rilevante: nel 1713 all’interno del castello vivevano 300 abitanti, come risulta dalla relazione della visita del vescovo Carlo Giaginto Lascaris. Nel XIX secolo nuovi fenomeni sismici contribuirono ad aggravare lo spopolamento del territorio. Con la restaurazione al comune di Sellano furono aggregati, come appodiati, i territori di Apagni, Cammoro, Orsano, Postignano e dopo l’Unita’ il comune di Montesanto.
Di Paolo Bianchi

 

 
 
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ultimo aggiornamento 25 agosto 1998