LA CARTIERA
Presso le case oltre il fiume Menotre, che oggi vengono chiamate col vocabolo "Spiazza" pare che vi sia stata una piccola cartiera, dove oggi, c'è la vigna adiacente alla casa dei contadini della famiglia Orfini
La carta che sarebbe stata fabbricata qui, forse è stata utilizzata per la prima stampa della DIVINA COMMEDIA curata e fatta per la prima volta da Emiliano Orfini di Foligno che si servì di uno stampatore venuto dalla Germania.
Nel medesimo fabbricato di Orfini nella Spiazza, ci fu anche la zecca che coniava monete per lo stato pontificio.
Detto edificio si dice che fosse stato distrutto da un grande incendio.
IL CASTELLO DI SERRONE E L'ACQUA DI S. FELICE
I nostri vecchi ci raccontano, per averlo sentito dire propri nonni, che il 30 maggio di ogni anno e precisamente per la festa di San Felice compatrono di Serrone, gli abitanti della frazione si recavano al Castello per immergere i piedi nell'acqua sorgiva della cripta tuttora esistente. Quell'acqua era considerata terapeutica e poteva guarire i malati di reumatismi.
L'acqua di San Felice era al di sotto della chiesa Castellana di S.Maria, di ciò rimane almeno una testimonianza e cioè la cripta con la scala di accesso recuperata dopo i lavori di ripulitura eseguiti dalla comunità montana in tutta l'area del castello.
E' presumibile che un'altra chiesa, pertinenza del castello, molto frequentata dagli abitanti della Spiazza in Casenove e di quelli di Castretto in Serrone, era quella dedicata a San Michele Arcangelo che sorgeva presso il palazzo della Duchessa (ora Casale Angeli ). Di detta chiesa non rimane e non ci sono riferimenti neanche per il sito ove sorgeva.
IL LUPO NELLA VALLE DEL MENOTRE
Nella valle del Menotre, e molti anziani lo ricordano, non era insolita la presenza del lupo. Attualmente questo animale è protetto da leggi rigorose per la conservazione della specie ormai in via di estinzione, ma in passato si riteneva fortunato chi poteva ucciderne qualcuno.
CINGHIALI: ESECUZIONE IN MASSA
Sei giorni di scorribande nella riserva vicina a Casenove.
Per sei giorni(autunno 99) si sono riuniti un bel gruppetto di cacciatori, i quali in assetto di guerra, armati di tutto punto e divisi in plotoni, hanno proceduto alla esecuzione in massa dei cinghiali ospiti nella riserva vicino a Casenove.
Così in pochi giorni senza camere a gas, ma fucili a pallettoni è stata realizzata la soluzione finale del problema cinghiale. Senza discriminazione sono caduti cinghiali piccoli e grossi, femmine incinte e in procinto di partorire.
A giustificazione di questa uccisione di massa dei cinghiali, sono stati portati questi elementi: danneggiamenti alla agricoltura e pericolo do peste suina.
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