CENNI STORICI
Casenove non è molto ricordata nella parte più antica del cartulario di Sassovivo, mentre la troviamo citata nella documentazione di L. Jacobilli, che riporta notizie del Monastero di Santa Croce di Sassovivo, con il toponimo di Colle Casore e, da qunto ci risulta, dovrebbe essere stata quell'agglomerato di abitazioni che si trovano un po' in alto al lato sinistro di chi viene da Foligno, percorrendo la strada statale 77.
L'altro agglomerato di abitazioni, invece, che ricorre a volte nei documenti è la "Spiazza" che si trova dalla parte opposta, cioè a destra, sempre per chi viene da Foligno; questa piccola frazione nei secoli XV e XVI viene ricordata unita a Casenove e con un unico sindaco rappresentante.
Dal punto di vista religioso ambedue le ville avevano un sacerdote, ognuna per conto proprio. Dal punto di vista civile facevano riferimento, per le varie evenienze e necessità, al Castello di Serrone.
I castelli avevano la funzione di difendere, in caso di pericolo, le persone gli animali e le cose. In ogni caso l'organizzazione e la difesa dei castelli della zona erano regolati dagli statuti locali di Foligno; per i castelli della valle del Menotre( che comprendeva anche Casenove e Serrone) c'erano anche norme particolari.
La vita della maggior parte degli abitanti della valle del Menotre dipendeva anche dalla forte istituzione religiosa. L'agricoltura, le industrie, le cartiere o gualchiere, l'assistenza sanitaria& tutto dipendeva dai monaci di Sassovivo. L'ammirazione verso il monastero era da parte non solo dei più bisognosi, ma anche da parte dei signori- principi che , per consuetudine, erano portati a lasciare i propri beni, con testamento, all'Abbazia di Sassovivo.
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