San Rufino


 
 
Al di là dell'importanza architettonica la cattedrale di San Rufino riveste significato saliente anche per la storia francescana. 
Nella precedente chiesa San Francesco effettuò la sua prima predicazione. 
Nello stesso edificio Chiara incontrò il Vescovo Guido dal quale ricevette l'olivo benedetto nella giornata della Domenica delle Palme. 
Sul luogo dell'attuale cattedrale di San Rufino altre costruzioni si precedettero nel tempo. 

La costruzione ebbe inizio nel 1140, su indicazione di Giovanni da Gubbio. 

La facciata 
 

La facciata in stile romanico è quanto di più bello si possa ammirare di quella corrente architettonica tanto in vigore nel XII secolo negli edifici di culto dell'Umbria e dell'Abruzzo. 
La facciata è composta da tre sezioni di cui le prime due divise da lesene verticali che forniscono slancio alla chiesa. 
La sezione più bassa è intervallata da riquadri che si fanno più ampi tanto più ci si avvicina agli archetti che delimitano la zona mediana. 
I tre portali sono ampiamente decorati e risentono notevolmente degli influssi del tempo.
L'arco sopra il Portale Maggiore (immagine) è pieno di motivi floreali intervallati e potenziati da scene di santi.
Nella lunetta all'interno del cerchio è Cristo in trono; alla sinistra, sempre in trono, è la Madonna che allatta Gesù; nella destra è San Rufino. Alla base del portone principale sono due leoni.
I Grifi invece sono posti ai lati dei portali secondari (in quello di sinistra è ubicato generalmente l'ingresso); all'interno dei cerchi trovano posto alternativamente motivi floreali e animali simbolici.
Nella zona mediana della facciata, al di sopra dell'elegante piccolo colonnato si stagliano i tre rosoni di imponente bellezza.
Il Rosone Centrale (immagine) sembra sorretto da tre telamoni che poggiano su animali mentre gli angoli di un immaginario quadrato sono quattro sculture che simboleggiano gli Evangelisti.
La parte superiore della facciata, a forma di triangolo, ha un arco a sesto acuto, postumo e certamente doveva servire da supporto ad un fregio che non fu mai messo in opera.
È da notare il bel campanile con base a forma quadrata poggiante forse su una cisterna romana.

Al di sotto del campanile sorge una costruzione che alcuni studiosi riconoscono nella casa natale di Santa Chiara.

L'interno

Davanti a tanta imponenza dell'esterno, l'interno delude un po'.
Non ci si trova davanti ad un ambiente romanico, ma ad un tempio completamente rifatto da Galeazzo Alessi nel 1571, per motivi collegati alla stabilità.
L'interno è a tre navate suddivise da massicci pilastri.
La chiesa ha subito restauri nel 1969 quando sono stati eliminati fregi e stucchi vari.

Fonte Battesimale

Qui furono battezzati San Francesco e Santa Chiara. 
Vi è anche l'Oratorio di San Francesco, luogo di meditazione del Poverello. 
Il Presbiterio (sovrastato da cupola rinascimentale) ha un'accennata forma ottagonale con più piccoli passaggi laterali che aprono alle navate. 

All'interno di esso vi sono alcune opere di Dono Doni (Deposizione e Crocifissione), la Tomba di S. Vitale (1370), la Tomba di S. Rufino d'Arce e sotto l'altare principale è la Tomba di S. Rufino
 

Trittico con Madonna e Bambino

Nell'abside invece primeggia un maestoso cinquecentesco coro ligneo. 

Dal presbiterio si apre anche la Cappella del Pianto (fine secolo scorso) cosiddetta perchè vi è contenuta la copia in legno di una scultura in terracotta rappresentante una Pietà (sec. XV). La tradizione afferma che dagli occhi della Madonna, alla fine del Quattrocento, fuoriuscirono alcune lacrime. 

La Cripta

Si snoda sotto la cattedrale ed è composta da tre navate con volte a crociera ed abside. 
In essa è un sarcofago di epoca romana (III secolo) ove furono sistemate le spoglie di San Rufino. 

È qui il Pozzo della Mensa di epoca medioevale, profondo 28 m. A lato del pozzo sono i resti di un chiostro di epoca carolingia (X sec.).